Skip to main content

Riepilogo sull'attività con AsSostegno e De Banfield su Telequattro

 |  chef  |  Notizie

Con la trasmissione qui presentata si chiude un ciclo importante di una serie di puntate su Tele4, durante le quali si è parlato del progetto Si Fa Rete, la prima esperienza in regione di coprogettazione. Una parola difficilissima che si sostanzia in maniera molto semplice: la collaborazione tra le associazioni di volontariato assieme agli enti locali. Nella fattispecie, per quanto riguarda il progetto Si Fa Rete con la regione Friuli Venezia Giulia ci hanno aiutato a ricostruire quanto successo durante questa esperienza gli ospiti della serata, la dottoressa Giovanna Pacco, direttrice dell’associazione De Banfield ODV, e Francesco Mosetti d’Henry, responsabile del progetto Si Fa Rete per l’associazione AsSostegno ODV.

L'obiettivo fondamentale del progetto era capire i bisogni degli anziani fragili, una categoria che inizia a manifestare piccole problematiche ma non ha ancora malattie manifeste o croniche. Questa fascia, comunemente chiamata fascia grigia, non è ancora servita dai servizi pubblici, ma già sente il bisogno di essere accolta. I partecipanti al progetto hanno lavorato per strutturare pensieri e servizi per rispondere alle domande di questa fascia di popolazione, cercando di intercettare i bisogni e fornire prime risposte.

Il progetto, come giustamente sottolineato, ha coperto l'intera regione, affrontando sfide dovute alle diversità tra le province in termini di popolazione e caratteristiche. Si sono concentrati sulla raccolta e l'intercettazione delle domande, nonché sull'offerta di formazione a caregiver e familiari per aiutarli a comprendere e gestire meglio le esigenze degli anziani.

La popolazione anziana, obiettivo del progetto, spesso si trova ad affrontare problematiche economiche, fiscali e di cura. Il progetto ha voluto evitare che queste persone vadano a cercare risposte in molti posti diversi, offrendo piuttosto un approccio integrato. Le famiglie, coinvolte nell'assistenza agli anziani, hanno bisogno di risposte e supporto, soprattutto quando si trovano di fronte a piccoli problemi legati all'invecchiamento.

Il progetto ha anche sottolineato l'importanza della formazione per fornire strumenti utili sia ai caregiver che alle famiglie, in modo da affrontare le sfide quotidiane e fornire risposte immediate. La collaborazione tra enti del terzo settore, servizi sociali, e azienda sanitaria ha permesso di accompagnare le persone anziane, evitando che si sentano abbandonate o sole.

L'Università di Trieste è stata coinvolta nella coprogettazione di Si Fa Rete, focalizzandosi sulla valutazione di impatto sociale e sulle sfide legate alla diversità di linguaggio tra il terzo settore e le istituzioni. La formazione è stata un elemento chiave del progetto, indirizzata sia ai caregiver che ai familiari, affrontando le sfide quotidiane dell'assistenza agli anziani.

La formazione è stata implementata in vari punti della regione, considerando le specificità di territori complessi come la Carnia, adattandola così alle esigenze del territorio e coinvolgendo caregiver, famiglie e assistenti familiari.

Il coinvolgimento di diverse associazioni, ciascuna con il proprio background, ha arricchito il progetto, permettendo di rispondere a esigenze diverse e costruire una rete solidale. La formazione continua a essere una richiesta popolare, con la necessità di sapere come affrontare le sfide legate all'invecchiamento e di sentirsi supportati.

Il progetto ha portato alla creazione di un portierato sociale e di un sito web (www.sifarete.it) come risorse accessibili. Le sedi delle associazioni coinvolte sono diventate punti di riferimento, creando una rete di supporto solida. La collaborazione tra diverse realtà è stata un'importante sfida, ma ha contribuito alla costruzione di un approccio integrato.

Nonostante le complessità, il progetto Si Fa Rete ha dimostrato di essere riuscito, e la Regione ha creduto nel suo potenziale, aprendo la strada a una possibile prosecuzione del progetto. Il coinvolgimento di numerosi volontari da parte di sette associazioni ha contribuito al successo dell’iniziativa, che ha visto una partecipazione attiva e un ampliamento della rete nel corso del tempo.

Se volete gustarvi il video nella sua interezza, potete farlo qui sotto!